lunedì 14 gennaio 2008

OLIM SCOUT SEMPER SCOUT!(Ma veramente però!)


hello! buona strada.

volevo avvisare chiunque visitasse ancora questo spazio

degli ex Roma XII che il La Comunità Capi Scout Aquile Randagie

è stata avviata!

Per esserci: aver fatto la Promessa Scout, magari la Partenza (ma a questo si può rimediare), non essere in servizio in nessuna Associazione Nazionale Metodologica(agesci...fse...cngei...).

Impegno: 1 uscita sabato e domenica ogni 2 mesi e 1 esercitazione di tecnica scout nel mese che nn si esce. Ah, 1 riunione mensile...


se volete... siamo qui.

se volete spiegazioni mi contattate al contatto msn che è lo stesso

della posta email ste.dt@libero.it


Leone Espressivo

mercoledì 5 dicembre 2007

E Bruno sfidò gli Scout d'Europa

Per rendere un po’ più attivo questo blog, ho pensato di raccontare un episodio che alcuni di voi conoscono bene, oppure lo hanno rimosso nella polvere degli anni passati. Già perché qui di anni ne sono passati ben nove, ed è il 1998 l’anno di questo racconto attorno al fuoco (nonostante gli effetti furono comici e sembra più un racconto da cabaret). Io ero cpsq dei “Castori”, branco di terribili pesti ed eroi scassati, e con noi c’erano i “Leoni” (a capo Pala e i suoi operai ribelli), gli “Orsi” (a capo Matteo), infine i “Lupi” (boss Michele e i suoi scagnozzi dalle poche parole), il campo estivo era quello di “Villavallelonga”, agosto 1998, se non sbaglio uno dei più lunghi mai fatti dal RM12. Chi ne fu partecipe, sa già dove voglio andare a parare: sto raccontando di quella volta che Bruno, orso dall’accento abruzzese, sfidò gli scout d’Europa prima rompendo i maroni cercando cibarie nella nostra immondizia, poi rincorrendomi sulle montagne dell’Aquila. Non possiamo negarlo, il campo estivo del ’98 fu accompagnato da altri tristi avvenimenti, fra cui una terribile discussione post-campo con i genitori per certi scandali ridicoli, ma la Leggenda di Ciaffaroni che si è perso è forse un classico degli ultimi anni, di cui sono sicuro molti stanno già ridendo, altri si guardano imbarazzati chiedendosi: “Ciaffaroni? Bruno? Scandali? Smarties? 1998?”. Calmi, ora racconto.
Le 4 Squadriglie stavano vivendo avvenimenti difficili, tra cui un terribile temporale che ci spazzò via la Tenda, San Pietro che ci atterrò di peso sulla Tenda dei Leoni dopo una bestemmia di un novizio, una terribile colica che prese il sottoscritto, ma era divertente soprattutto per la distanza che ci teneva dalla Zona Capi (Flavio,
Norman, Luciano, Massimiliano), rendendo il tutto un vero campo scout di sopravvivenza. Situati nel Parco Nazionale d’Abruzzo (presenti Lupi, Orsi, Contadini), arrivò il giorno dell’Hyke di Squadriglia: Castori e Lupi partirono così per tre giorni verso la città di Collelongo. Ora io non ricordo proprio più i nomi dei monti e delle altre città, ma ho ben presente quello che combinammo in città la prima sera. Ufficiali e Sottoufficiali (io, Stefano, Michele, Mario), andarono in paese vestiti in alta uniforme e barba lunga lasciando i sottoposti nella biblioteca comunale, dove avevamo trovato sistemazione notturna, a farsi il loro risotto. C’era una Sagra della Salsiccia, a me toccò un panino enorme con dentro un pisellino di maiale di neanche 8 mesi, mentre Michele aveva nel suo un maiale intero. Facemmo conoscenza di alcune ragazze del posto, e proprio quando cominciarono le richieste di matrimonio, ci venne incontro uno scout dei Lupi che comunicò senza allarmismi: “La biblioteca è sotto il livello del mare di 1 metro”. Traduzione: siccome il risotto non si stava cocendo, i ragazzi pensarono bene di gettarlo nel lavandino del bagno e di mandarlo via aprendo l’acqua, col risultato di allagare tutto lo stabile. Scappati in piena notte, ci portammo verso i monti della zona, dove avremmo dovuto iniziare la nostra serie di percorsi da fare in prima mattinata. Ai Castori toccò un percorso rettificato, e pensai bene di farlo io lasciando le altre cose da fare agli altri. Da bravo scout, seguii la linea gialla del percorso quando ad un certo sparì del tutto. Perplesso, continuai la strada per un chilometro (o forse meno?) finché ritrovai la strada del sentiero. Era il sentiero giusto? Non lo era. Così io proseguii per circa un’ora, quando mi accorsi che poco aveva a che fare con il percorso stabilito, e mi fermai stimolato dalle voci della mia squadriglia che sentivo in lontananza. Poi la lontananza aumentò. Poi sparì. Passarono due ore, tornai indietro di corsa perché mi stavo rendendo conto che la linea gialla del sentiero non era quella giusta, ma il bello è che non trovavo manco quella sbagliata! Il tappeto della sera cominciò a sistemarsi, le pile della mia torcia ad esaurirsi, il mio stomaco a lamentarsi, gli orsi ad apparecchiare la tavola. Ormai era ufficiale: tra l’8 e il 9 agosto del 1998, un pirla di 16 anni si era perso nei monti d’Abruzzo. E peggio: vestito da scout. Buio profondo, rumori sinistri, finché feci una cosa intelligente: mi sistemai col sacco a pelo nell’unico punto illuminato dalla luna, dove i boscaioli passavano con i camion per prendersi i tronchi sistemati vicino ad una cisterna d’acqua. Quindi, la luce c’era, l’acqua per riempirmi lo stomaco pure (che tra l’altro poi scoprii non potabile). Dormite voi, a 2000 metri, nel buio fra 500 rumori diversi e animali che passavano incuriositi! Poi di botto presi sonno, fino a risvegliarmi poco prima delle sei del mattino. La Leggenda che circola attorno a questa storia riguarda proprio su questo risveglio: un orso bruno, dal peso di 500 kg, passava saltellante con il suo berretto da pastore e due cervi morti sanguinanti nella mano sinistra e un cestino per sua nonna nella sua manina destra grossa come una testa d’uomo. Mi vide, e disse, “Attento, i carabinieri!”. Così fu: un orso passò davanti a me ad una distanza di neanche due metri, raggelandomi il sangue, ma scappò come sentì i rumori del defender dei carabinieri. Era evidente che la “macchina dei soccorsi” era partita da almeno dodici ore. Non nascondo il mio imbarazzo a ricordare la storia, soprattutto quando vidi il viso spaventato di Flavio (che eroicamente prese la macchina per cercarmi; poi accese i fari) e le barzellette di Norman. Ma divenne l’argomento principe prima nelle canzoni al Fuoco di Bivacco (vincitore fu Luca, grande paroliere), e poi nei successivi mesi alle cene, nei pub.
Oh ragazzi, spero che la cosa vi abbia motivato a scrivere in futuro qualche aneddoto.

venerdì 27 luglio 2007

martedì 26 giugno 2007

alessio...6 tu?


Ma l 'Alessio che scrive su blog (anaconda) è questo della foto???




sdt

giovedì 31 maggio 2007

Siamo finiti sul giornale!

Con abile mossa, il nostro Stefano Dt ha segnalato il nostro post sull'incendio qui pubblicato giorni ad un giornale locale, ed oggi...il Nuovo Ostia Oggi lo ha pubblicato (anche se ci ha indicato come "associazione"..ehm proprio no, ma va bene così, anzi è stato un piacere aver dato il via a qualcosa che potrà smuovere l'interesse cittadino), attendiamo sviluppi!

venerdì 18 maggio 2007

Domenica 20 Maggio '07

Ciao a tutti,
ho avuto qualche notizia per Domenica 20 Maggio...
..niente di particolare,
io propongo di darci appuntamento alle 11.00 al pontile...

se qualcuno ha info maggiori non si risparmi di aggiungerle al blog...

Ciao

Matteo

Inferno di Cristallo

Il RM12 ha avuto un terribile periodo di STOP a causa di un incendio scoppiato nella notte fra il 1 e il 2 giugno 2004. E' stato uno shock per molti, sopratutto per chi in quella sede (e in quell'oratorio) ha praticamente passato tutta un'infanzia ed un'adoloscenza. Il capannone, che dal 1981 ospitava il nostro ex gruppo scout, andò letteralmente in mille pezzi divorato da un vero e proprio "inferno di cristallo". Che cos'era successo? Il 115 ricevette la chiamata verso l'una di notte. Le fiamme avevano distrutto l'ala del capannone dove c'era l'oratorio. All'1,20 del 2 giugno 2004, arrivano i vigili del fuoco di Ostia e, in seguito, i pompieri dell'E.U.R. a fare da ausilio insieme ad altre due autobotti. I colleghi di Ostia mi hanno gentilmente dato queste foto dell'intervento, durato diverse ore (solo per darvi l'idea: la squadra di Ostia, la 13/A, ha dato al centralino l'orario del rientro in caserma alle 5,25).



Nell'immediato 3 giugno 2004, i giornali locali (ma non solo) erano pieni di articoli che parlavano della fulminea visita del Sindaco Weltroni, il quale rassicurava il parroco Don Rodolfo dicendogli «Padre, non si preoccupi. L' oratorio lo ricostruiremo noi» (dal Corriere della Sera). Personalmente so che ad oggi non è stata ricostruito nulla, se non per dei pre-fabbricati costruiti dal Comune credo una settimana dopo l'incendio. Sulle cause, due parole bisogna spenderle: «Al massimo può essere stata una sbadataggine degli scout» è stata la frase di Don Rodolfo ai giornalisti. Gli investigatori pensavano a un rogo doloso. I pompieri ipotizzavano ad un corto circuito, anche se non ricordo male mi è stato detto che l'impianto elettrico era stato appena installato, o comunque (ed è più probabile) che era nuovo di zecca. Il problema è che i giornali non ne parlarono più, e non sono riuscito a seguire la storia proprio per il silenzio dell'informazione. L'unica cosa che so, è che la F.S.E. aiutò non poco il gruppo a raccogliere fondi per riavere almeno le tende e tutte le attrezzature per i campi estivi. Matteo e gli altri, sapete come è andata, avete maggiori informazioni?