lunedì 14 gennaio 2008
OLIM SCOUT SEMPER SCOUT!(Ma veramente però!)
mercoledì 5 dicembre 2007
E Bruno sfidò gli Scout d'Europa
Le 4 Squadriglie stavano vivendo avvenimenti difficili, tra cui un terribile temporale che ci spazzò via la Tenda, San Pietro che ci atterrò di peso sulla Tenda dei Leoni dopo una bestemmia di un novizio, una terribile colica che prese il sottoscritto, ma era divertente soprattutto per la distanza che ci teneva dalla Zona Capi (Flavio, Norman, Luciano, Massimiliano), rendendo il tutto un vero campo scout di sopravvivenza. Situati nel Parco Nazionale d’Abruzzo (presenti Lupi, Orsi, Contadini), arrivò il giorno dell’Hyke di Squadriglia: Castori e Lupi partirono così per tre giorni verso la città di Collelongo. Ora io non ricordo proprio più i nomi dei monti e delle altre città, ma ho ben presente quello che combinammo in città la prima sera. Ufficiali e Sottoufficiali (io, Stefano, Michele, Mario), andarono in paese vestiti in alta uniforme e barba lunga lasciando i sottoposti nella biblioteca comunale, dove avevamo trovato sistemazione notturna, a farsi il loro risotto. C’era una Sagra della Salsiccia, a me toccò un panino enorme con dentro un pisellino di maiale di neanche 8 mesi, mentre Michele aveva nel suo un maiale intero. Facemmo conoscenza di alcune ragazze del posto, e proprio quando cominciarono le richieste di matrimonio, ci venne incontro uno scout dei Lupi che comunicò senza allarmismi: “La biblioteca è sotto il livello del mare di 1 metro”. Traduzione: siccome il risotto non si stava cocendo, i ragazzi pensarono bene di gettarlo nel lavandino del bagno e di mandarlo via aprendo l’acqua, col risultato di allagare tutto lo stabile. Scappati in piena notte, ci portammo verso i monti della zona, dove avremmo dovuto iniziare la nostra serie di percorsi da fare in prima mattinata. Ai Castori toccò un percorso rettificato, e pensai bene di farlo io lasciando le altre cose da fare agli altri. Da bravo scout, seguii la linea gialla del percorso quando ad un certo sparì del tutto. Perplesso, continuai la strada per un chilometro (o forse meno?) finché ritrovai la strada del sentiero. Era il sentiero giusto? Non lo era. Così io proseguii per circa un’ora, quando mi accorsi che poco aveva a che fare con il percorso stabilito, e mi fermai stimolato dalle voci della mia squadriglia che sentivo in lontananza. Poi la lontananza aumentò. Poi sparì. Passarono due ore, tornai indietro di corsa perché mi stavo rendendo conto che la linea gialla del sentiero non era quella giusta, ma il bello è che non trovavo manco quella sbagliata! Il tappeto della sera cominciò a sistemarsi, le pile della mia torcia ad esaurirsi, il mio stomaco a lamentarsi, gli orsi ad apparecchiare la tavola. Ormai era ufficiale: tra l’8 e il 9 agosto del 1998, un pirla di 16 anni si era perso nei monti d’Abruzzo. E peggio: vestito da scout. Buio profondo, rumori sinistri, finché feci una cosa intelligente: mi sistemai col sacco a pelo nell’unico punto illuminato dalla luna, dove i boscaioli passavano con i camion per prendersi i tronchi sistemati vicino ad una cisterna d’acqua. Quindi, la luce c’era, l’acqua per riempirmi lo stomaco pure (che tra l’altro poi scoprii non potabile). Dormite voi, a 2000 metri, nel buio fra 500 rumori diversi e animali che passavano incuriositi! Poi di botto presi sonno, fino a risvegliarmi poco prima delle sei del mattino. La Leggenda che circola attorno a questa storia riguarda proprio su questo risveglio: un orso bruno, dal peso di 500 kg, passava saltellante con il suo berretto da pastore e due cervi morti sanguinanti nella mano sinistra e un cestino per sua nonna nella sua manina destra grossa come una testa d’uomo. Mi vide, e disse, “Attento, i carabinieri!”. Così fu: un orso passò davanti a me ad una distanza di neanche due metri, raggelandomi il sangue, ma scappò come sentì i rumori del defender dei carabinieri. Era evidente che la “macchina dei soccorsi” era partita da almeno dodici ore. Non nascondo il mio imbarazzo a ricordare la storia, soprattutto quando vidi il viso spaventato di Flavio (che eroicamente prese la macchina per cercarmi; poi accese i fari) e le barzellette di Norman. Ma divenne l’argomento principe prima nelle canzoni al Fuoco di Bivacco (vincitore fu Luca, grande paroliere), e poi nei successivi mesi alle cene, nei pub.
Oh ragazzi, spero che la cosa vi abbia motivato a scrivere in futuro qualche aneddoto.
venerdì 27 luglio 2007
martedì 26 giugno 2007
giovedì 31 maggio 2007
Siamo finiti sul giornale!
venerdì 18 maggio 2007
Domenica 20 Maggio '07
ho avuto qualche notizia per Domenica 20 Maggio...
..niente di particolare,
io propongo di darci appuntamento alle 11.00 al pontile...
se qualcuno ha info maggiori non si risparmi di aggiungerle al blog...
Ciao
Matteo
Inferno di Cristallo
Nell'immediato 3 giugno 2004, i giornali locali (ma non solo) erano pieni di articoli che parlavano della fulminea visita del Sindaco Weltroni, il quale rassicurava il parroco Don Rodolfo dicendogli «Padre, non si preoccupi. L' oratorio lo ricostruiremo noi» (dal Corriere della Sera). Personalmente so che ad oggi non è stata ricostruito nulla, se non per dei pre-fabbricati costruiti dal Comune credo una settimana dopo l'incendio. Sulle cause, due parole bisogna spenderle: «Al massimo può essere stata una sbadataggine degli scout» è stata la frase di Don Rodolfo ai giornalisti. Gli investigatori pensavano a un rogo doloso. I pompieri ipotizzavano ad un corto circuito, anche se non ricordo male mi è stato detto che l'impianto elettrico era stato appena installato, o comunque (ed è più probabile) che era nuovo di zecca. Il problema è che i giornali non ne parlarono più, e non sono riuscito a seguire la storia proprio per il silenzio dell'informazione. L'unica cosa che so, è che la F.S.E. aiutò non poco il gruppo a raccogliere fondi per riavere almeno le tende e tutte le attrezzature per i campi estivi. Matteo e gli altri, sapete come è andata, avete maggiori informazioni?